Visualizzazioni totali

sabato 16 luglio 2011

Londra, in migliaia per dire addio a Harry Potter




http://www.filmakersmagazine.it/archives/5866
Dopo dieci anni di magia lo scontro finale tra Harry Potter e Voldemort ha sancito la fine della saga cinematografica più amata dei nostri tempi. Una battaglia a colpi di bacchetta in una decadente Hogwarts che per l’occasione si è trasformata in una fortezza invincibile.
«Harry aveva un viso sottile, ginocchia nodose, capelli neri e occhi verde chiaro. Portava un paio di occhiali rotondi, tenuti insieme con un sacco di nastro adesivo per tutte le volte che Dudley lo aveva preso a pugni sul naso. L’unica cosa che a Harry piaceva del proprio aspetto era una cicatrice molto sottile sulla fronte, che aveva la forma di una saetta».

Per farsi un’idea di quello che il maghetto mingherlino e occhialuto, partorito dalla mente geniale di J.K. Rowling, ha significato e significa per l’Inghilterra e per il mondo intero, bisognava trovarsi a Trafalgar Square in occasione della prima mondiale. Una schiera infinita e variegata di fans giunti da ogni dove per salutare Harry e i suoi inseparabili amici (e nemici).

Hanno campeggiato per giorni e notti da Trafalgar, la piazza più importante di Londra per la prima volta aperta a una prima cinematografica, a Leicester Square, sede del celebre cinema Odeon dove ha avuto luogo l’ultimo atto della saga potteriana.

Quella folla gremita ed emozionata cantava gioiosamente odi e inni in onore dei loro beniamini sotto ogni sorta di intemperie, quasi fosse una celebrazione religiosa. Testimone il cielo uggioso di Londra, con il Big Ben che scompariva nella foschia di un giorno speciale. Al di là dei numeri, seppur da capogiro, oltre 400 milioni di copie vendute tradotte in 69 lingue, otto adattamenti cinematografici con un record di incassi di oltre 6 milioni di dollari, questa è la vera magia.

Che una donna allora sconosciuta abbia smosso, con la sua fantasia con il suo talento creativo, il mondo intero, popoli di culture ed età differenti, in nome di una storia nata sulla carta e diventata di celluloide, ha dello straordinario e forse dell’irripetibile.

In Inghilterra Harry Potter è un credo, un culto, un’istituzione. E non esagero se dico che per molti la Rowling è la nuova Regina. Il fenomeno della Pottermania, per molti versi resta misterioso e incredibile, ma di sicuro sta in primis nell’abilità di una scrittrice che ha saputo intersecare il nostro mondo, quello dei “babbani” per intenderci, con un universo magico dove coabitano incanto e disincanto, forza e paura, ombre e luci. I personaggi non restano legati, come solitamente avviene nelle comuni storie fantasy, all’età dell’innocenza e dell’infanzia, ma crescono, diventano adulti con tutto quello che comporta “essere grandi” in un mondo dove magia non è solo potere. La Rowling ci ha dimostrato che verità e fantasia possono coesistere, che l’immaginazione non è una bugia o un’escamotage per eludere dalla realtà, ma piuttosto un altro modo di vedere il mondo, uno sguardo che sa cogliere anche l’invisibile, un pensiero divergente che ci fa scoprire abilità segrete e tuttavia ci riporta all’ordine e richiama in noi la coscienza, l’importanza delle nostre scelte.

Ron, Hermione, tutti i personaggi di Hogwarts e infine la Rowling con la sua “creatura” Harry si alternano sul palco a Trafalgar Square, ai limiti della commozione. Il piccolo Potter ha cambiato radicalmente le loro vite, li ha fatti crescere su un set che è diventato una seconda casa, una vera famiglia.

La splendida Emma Watson, ormai icona dello stile in Gran Bretagna, appare regale e magica in un abito principesco firmato Oscar de La Renta. Emozionata dice addio alla sua Hermione che considera parte di lei e che per molti versi, dichiara, le somiglia. Dell’esperienza ricorderà tutto, in particolare, le torture inflitte dalla perfida Bellatrix alias Helena Bonham Carter. Il “rosso” Rupert Grint, amico del cuore di Harry, ammette di sentirsi perso senza Ron.

L’addio a Harry e company viene suggellato dall’abbraccio della Rowling a Daniel Radcliffe, incarnazione della sua creatura di carta, con una promessa della stessa scrittrice che lascia una speranza nel cuore di milioni di fans: «è il mio bambino e se voglio farlo uscire di nuovo a giocare, lo farò».

Anche se la tagline della locandina di Harry Potter e i doni della morte – Parte 2 (in sala in Italia dal 13/07) recita perentoria “It all ends”, quando c’è di mezzo la magia… è sempre tutto da vedere

Johnny Depp: due nuovi progetti Disney



http://www.doppioschermo.it/ultime-notizie/johnny-depp-accordo-con-la-disney-per-altri-due-film.html

Johnny Depp e la casa di produzione Infinitum Nihil, fondata in collaborazione con Christie Dembrowski, sorella dell’attore, ha concluso un accordo con la Disney per due nuovi film di cui ovviamente sarà protagonista. Il primo riguarda una versione cinematografica di The Night Stalker e un biopic dedicato a Paul Revere, patriota americano di cui si ricorda una memorabile cavalcata notturna nel 1775 per avvertire i suoi capi dell’arrivo delle truppe inglesi. The night stalker, invece, si rifà ad una vecchia serie televisiva del 1972 di cui fu fatto un remake qualche anno fa per la ABC, che si rivelò un flop. Depp ha regalato alla Disney un personaggio che è già leggenda, il Capitan Jack Sparrow, lo stralunato protagonista della saga plurimilionaria Pirati dei Caraibi. Al momento l’eclettico attore è impegnato sul set londinese di Dark Shadow, pellicola dalle atmosfere gotiche diretta dall’amico Tim Burton, che riprende una soap opera americana di vampiri, molto in voga negli anni ’60. Subito dopo Johnny sarà impegnato in un nuovo progetto disneyano The Lone Ranger diretto da Gore Verbinski in cui l’attore vestirà i panni dell’indiano Tonto.