
Nel nuovo film dei fratelli Coen, George Clooney e Brad Pitt, interpretano due cretini totali. Una questione "delicata", quella degli idioti, dicono ironicamente i registi, "sopratutto in un Paese con un alto tasso demografico come gli Stati Uniti".
di Maria Cristina Locuratolo 22 settembre 2008 10:51
Irresistibilmente belli e perfettamente idioti. Così George Clooney e Brad Pitt hanno definito i loro personaggi in Burn after Reading- A Prova di Spia, una demenziale spy comedy firmata Joel ed Ethan Coen, film evento della 65 Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia. I registi Premio Oscar di Non è un Paese Per Vecchi tornano al puro divertissement puntando su una sceneggiatura che sembra essere stata scritta e pensata per gli attori, una satira pungente ed intelligente dalle pieghe narrative che toccano la fantapolitica. Il cast è stellare, oltre a Clooney e Pitt, ritroviamo l’algida Tilda Swinton e John Malkovich, perno della vicenda, nonché la bravissima Frances Mcdormand, moglie di Joel, e Richard Jenkins, superbo caratterista di cinema e tv statunitensi.
L’inizio del plot è già fulminante: l’agente della CIA Ozzie Cox (John Malkovich), licenziato per problemi di alcolismo, scrive memorie infuocate con informazioni dettagliate e dal contenuto altamente top-secret. Ma il cd dove è stata salvata l’autobiografia non ha vita facile: rubato dalla moglie di Cox, la misurata Katie (Tilda Swinton), e dimenticato in palestra, finirà nelle mani di Chad Feldheimer (Brad Pitt), un cretino totale che mastica gomme, tracanna bibite energetiche e ha il cervello bruciato a forza di ascoltare l’IPod, e della sua collega Linda Litzke (Frances McDormand), frustrata donna di mezza età ossessionata dalla chirurgia estetica. La strana coppia vedrà nel cd un passepartout per estorcere denaro; risalendo al possessore del cd perduto, decidono di ricattarlo, dando il via ad una serie di intrighi paradossali in cui qualcuno ci rimetterà persino la vita...
Suo malgrado anche il sessuomane Harry Pfarrer (George Clooney), l’amante di Katie, moglie dell’agente CIA, si troverà coinvolto nel vortice di eventi scatenato dai due ingenui ricattatori. Ma il film oltre ad essere una spy story è una commedia, amara e divertente al contempo, che parla di persone nel mezzo di una crisi di mezza età sia personale che affettiva e professionale, il tutto intrecciato con questioni di sicurezza nazionale. L’umorismo dei Coen tocca le nevrosi e le problematiche dell’uomo, e della donna, di oggi: dall’ossessione per la linea e l’aspetto fisico, all’alcolismo, dalla fissazione per il denaro alla ricerca smaniosa di appuntamenti al buio con persone conosciute on line.
Esilarante la coppia Brad-George: il primo sfoggia il look degli esordi col ciuffone ossigenato alla Johnny Suede, si muove scatenato sul tapis roulant nella sua tuta ginnica rivelando doti comiche insospettate, il secondo, che sembra quasi fare simpaticamente il verso ad alcuni suoi personaggi, riesce ad essere “glamourous” anche con la barba di tre giorni, indossa i panni di un donnaiolo impenitente (camicia a quadretti e abito Brioni) che cerca sesso su Internet ed è fissato con il jogging. Straordinaria anche la McDormand che con Pitt forma una coppia davvero grandiosa. Senza remore, si presenta nuda nella prima scena del film, alla ricerca di qualcosa da “ritoccare”. Un clima familiare, quello di Burn after Reading, con attori che recitano personaggi creati su misura per loro e che sono amici anche fuori dal set, vagamente anni’60 con gli Spirit che cantano I Got a Line on You. E con quella ironia grottesca che ricalca parodisticamente modelli cinematografici consolidati e superati, e che ridicolizza certi adrenalinici action movie contemporanei. Se è vero che “squadra che vince non si cambia” è molto probabile allora che ben presto sul grande schermo ritroveremo l’intero “clan” all’opera per un nuovo film geniale e spassosamente intricato, da vedere e rivedere.
