Resoconto della prima parte della 65 Mostra del Cinema. Al Lido sono sbarcati Clooney e Pitt, padrini d’eccezione, l’incantevole Charlize Theron, la capricciosa Natalie Portman e alcuni divi nostrani come Isabella Ferrari, Francesca Neri e Valerio Mastandrea.
di Maria Cristina Locuratolo 4 settembre 2008 11:16
Cinema d’autore quest’anno alla Mostra del Cinema di Venezia, da Kitano al maestro dell’animazione giapponese Miyazaki, ai quattro italiani in concorso, compresi Avati ed Ozpetek.
Primo giorno: no George, no party. L’apertura è di lusso con il film evento dei premiatissimi fratelli Coen interpretato da due icone di bellezza e stile del cinema hollywoodiano: George Clooney e Brad Pitt. Sorridenti e scherzosi appaiono in conferenza stampa come sul red carpet, generosi con i fans firmano autografi e foto. Si distinguono per simpatia ed umanità testimoniata dalla cena di beneficienza tenutasi il 26 Agosto a favore del Darfur. Si concedono alla glamourousa passerella, irresistibili e complici, belli e forse non troppo impossibili. Il film Burn After Reading è una black comedy esilarante in cui Clooney e Pitt interpretano due perfetti idioti. Brad sfoggia un look simile a quello di inizio carriera in Johnny Suede, col ciuffo di capelli ossigenato, George è un dongiovanni impenitente con la testa vuota, la barba incolta, camicia a quadri e abito Brioni. Oltre che belli scopriamo nel film che sono più che mai bravi ed in perfetta sintonia. Nel cast altri nomi stellari come l’androgina Tilda Swinton e Frances McDorman, moglie di Joel Coen.
Secondo giorno: applausi per Kitano. Dopo il botto iniziale, troviamo il film in concorso di Takeshi Kitano Akires to Kame, capitolo conclusivo di una trilogia incentrata sull’autodistruzione dell’artista. L’alter ego stavolta è Machisu, un pittore senza successo profondamente convinto del valore della propria arte. I quadri del film sono in realtà del maestro Kitano che ha iniziato a dipingere dopo l’incidente in moto. Kitano, in conferenza stampa, rivela la sua abitudine a regalare le proprie tele agli amici perchè ritiene impossibile attribuire un valore economico ad un’opera d’arte. Il film in concorso Jerichow di Christian Petzold riprende i temi dell’onestà, dell’inganno e el tradimento. Evento collaterale è il documentario sulla vita del grande stilista Valentino: Valentino: The Last Emperor. Nella pellicola Matt Tyrnauer, l’inviato di Vanity Fair racconta da vicino gli ultimi due anni di carriera dello stilista alla guida della sua casa di moda, seguendo il backstage delle sfilate e la sua vita nel glamour dell’alta società nonchè i retroscena della sua relazione con Giancarlo Giammetti, compagno e partner d’affari da oltre cinquant’anni. Il film meno applaudito è stato finora quello di Abbass Kiarostami che torna al metalinguaggio mettendo in scena Shirin un poema persiano del XII secolo in chiave contemporanea attraverso i volti di 114 attrici iraniane e la diva Juliette Binoche spettattrici/attrici dello spettacolo in corso.
Terzo giorno: tutti pazzi per Charlize. Al Lido sbarca un’altra grande protagonista della scena internazionale, il Premio Oscar Charlize Theron. Appare in tutto il suo splendore al fianco del regista Guillermo Arriaga per presentare The Burning Plain, film che racconta la storia di cinque personaggi che vivono in luoghi differenti tra Messico e Stati Uniti e che si sviluppa su diversi piani temporali anche se le storie si intrecciano totalmente. Coprotagonista insieme a Charlize è l’assente Kim Basinger di cui l’attrice elogia l’interpretazione in conferenza stampa. Inju la bete dans l’ombre di Barbet Schroeder è un film a metà tra realtà e finzione, che ci mostra un mondo perverso e misterioso mentre appare un pò pasticciato Dangouk (The Plastic City) di Yu Lik Wai, la storia di un "gangster" che si ritiene ancora un sognatore.
Quarto giorno: Ozpetek non convince. Il primo titolo italiano in concorso è Un giorno perfetto di Ferzan Ozpetek, film dai toni noir tratto dal romanzo di Melania Mazzucco che parla del trauma del distacco vissuto da un uomo separatosi dalla moglie. La pellicola in sala delude forse perchè la trasposizione cinematografica del testo letterario diventa nel finale troppo "didascalica". Isabella Ferrari e Valerio Mastandrea, entrambi protagonisti del film, appaiono al loro meglio e perfettamente calati nel ruolo che interpretano oltre che compiaciuti di aver messo in scena una passione estrema e il dolore di un amore malandato. Ponyo on the Cliff Sea è un film d’animazione del maestro giapponese Miyazaki e narra l’incantevole storia di Ponyo, la principessa dei pesci rossi che vuole diventare un essere umano, una tenera "Sirenetta" nipponica che risveglia il lato più infantile e disincantato di ognuno di noi.
Quinto giorno: Avati commuove, Naderi stupisce. Il Papà di Giovanna di Pupi Avati è il secondo film italiano in concorso; un dramma familiare in cui Silvio Orlando è il padre di una ragazza con problemi mentali che si rifiuta di accettare la realtà e cerca in tutti i modi di proteggere la figlia rendendola ancora più fragile. Amore paterno e follia, una madre terribile che fugge dal marito e dalla figlia interpretata da Francesca Neri, ed un ispettore che, suo malgrado,va a sbattere contro questa storia drammatica interpretato da un serissimo Ezio Greggio. In concorso anche il film di Amir Naderi, Vegas: based on a true story. Un’opera realizzata con pochi mezzi e digitale che mostra i colori, le luci, i neon, la gente di Las Vegas e racconta la distruzione di un nucleo familiare a causa di un presunto ma inesistente tesoro nascosto sotto il giardino ben curato davanti la casa dei signori Parker, gente qualunque che cerca di sbarcare il lunario. L’Autre di Patrick Bernard e Pierre Trividic è la storia di una separazione fin troppo facile che si complica quando uno dei due ex inizia a frequentare un’altra donna e Milk è una pellicola di Semih Kaplanoglu in cui Yusuf , un giovane turco che scrive poesie e vende latte finirà per arruolarsi.
Quinto giorno: passerella inattesa della Portman. Protagonisti della giornata Marco Bechis con il suo Birdwatchers-La terra degli uomini rossi e l’esordiente regista e affermata attrice Natalie Portman che, a sorpresa, ruba la scena sul red carpet al cast italiano del film in concorso, imbarazzando cameramen e fotografi che infatti hanno subito focalizzato la loro attenzione sulla talentuosa star. La Portman è sbarcata al Lido per presentare il corto da lei girato Eve, che inaugura la rassegna Corto Cortissimo. Il film di Bechis si sofferma sulla disperata situazione degli indios Guarani-Kaiowà, diventati attori per il cineasta italo cileno e presenti insieme a Claudio Santamaria e Chiara Caselli durante la conferenza stampa.
Sesto giorno: tre film in concorso. Un paese immaginario in piena guerra civile e segnato dalla dittatura, un gruppo di persone tenta di sopravvivere combattendo, e poi di fuggire: accolta con qualche fischio la proiezione di Nuit de Chien di Werner Schroeder. Molta curiosità per gli altri due film in concorso Papier Soldier di Aleksey German e per la pellicola africana Teza di Hailer Gerima. Qualcuno dice che dopo George e Brad la Mostra è decisamente sottotono, lo penso anche io ma speriamo di poter continuare a sognare con del buon cinema nei prossimi giorni veneziani.
Nessun commento:
Posta un commento