
Madonna dirige la sua opera prima, il film "Filth and Wisdom" in cui racconta i suoi difficili esordi attraverso le vite di giovani personaggi in cerca di fama, aggiungendo al suo "sogno americano" il fascino europeo e la magia di Londra.
di Maria Cristina Locuratolo 3 aprile 2008 13:55
Alle soglie dei cinquant’anni la popstar Madonna continua ad intraprendere nuove sfide per lo più anticonvenzionali, a sperimentare, a stupire critica e pubblico, trasformando quasi sempre quello che produce in oro. E’ una donna senza età, coraggiosa, sempre sexy e al passo con i tempi. Anticipa mode, o meglio, le detta, riesce sempre ad attirare su di sè gli occhi (ed i riflettori) del mondo intero da oltre vent’anni.
La sua versatilità, il suo essere così camaleontica e inevitabilmente provocatoria, sempre pronta a nuovi look e nuove tendenze musicali l’ha resa un modello per colleghe più giovani di lei che hanno intrapreso la carriera di popstar: dalla sfortunata Britney Spears all’"ugola d’oro" Christina Aguilera fino alla bellissima Gwen Stefani. Più che una diva è una vera propria icona, sempre ai confini tra sacro e blasfemo, sin da quando negli anni Ottanta cantava “Like a Virgin” inguainata in improbabili tutine di latex, con reggiseni di latta e crocifissi enormi al collo e giocava col sesso sovvertendo i rapporti uomo-donna, subordinando il potere maschile a quello femminile.
Ora la “Material Girl” è cresciuta, pur mantenendo intatta la sua anima pop e trasgressiva; è più dolce, addirittura materna quando appare sui giornali con i figli Lourdes Maria e David Banda. Ma la voglia di ammaliare, di incantare il proprio pubblico sia con una canzone che con uno spettacolare show dal vivo rimane la stessa degli inizi. Il suo nuovo album, in uscita il 28 Aprile, ha un titolo che ben racchiude l’ambiguità dell’artista, la dualità della sua personalità: “Hard Candy”. Nome che allude ancora al sesso che la popstar definisce maliziosamente “una cosa dura e dolce come una caramella” ma Madonna assicura anche che questo cd “sarà come un calcio...ma tuttavia piacerà molto”.
“Filth and Wisdom (“Sporcizia e Saggezza”) è l’opera prima della “signora Ciccone” come regista. Il film, presentato all’ultimo Festival di Berlino, racconta la storia di alcuni ragazzi che stanno cercando il loro posto nel mondo con tutte le ansie e le paure che questo comporta. C’è una parte di Madonna nei personaggi del suo film, dalla ballerina che non avendo un palco su cui esprimere la propria arte, si esibisce con la lap dance, al musicista che gira per far conoscere la propria musica. A vent’anni la popstar lottava per trovare la propria strada prima come ballerina poi come cantante, tentava di sopravvivere a New York sgomitando, guadagnando quel poco che le serviva per avere un tetto sulla testa e qualcosa da mangiare. La “caccia alla fama” prevede alti e bassi, rovesci della fortuna, una via verso il paradiso per cui è obbligatorio passare dall’inferno (la “sporcizia” per arrivare alla “saggezza”) ma, come si sa, “audaces fortuna iuvat”.
La strada in ascesa verso il successo è ben racchiusa nel personaggio interpretato da Eugene Huntz, leader dei gipsy punk Gogol Bordello, e già attore, nei panni di uno zingaro matto, nel film “Ogni cosa è illuminata”. In “Filth and Wisdom” i protagonisti hanno un’anima nomade che affascina molto Madonna in quanto reputa che una vita “da zingari” sia aperta a più possibilità, e anche lei in un certo senso si sente un pò vagabonda perchè adora girare il mondo per conservare quel sapore di profondità ed autenticità che ogni viaggio porta con sè. Il “sogno americano” di Madonna si trasforma nel film in un sogno tutto europeo, per la precisione londinese; è infatti la cupa e grigia Londra a fare da sfondo alla storia e non la Grande Mela poichè è nella capitale britannica che la star ora vive con la famiglia. La storia vissuta dai protagonisti del film mostra come la libertà, quella sorta di “illuminazione” che permette di dare una svolta alla propria vita, può avere origine anche da e in un luogo difficile e squallido; l’esistenza umana si muove sugli opposti, così si può partire dal basso per arrivare al sublime.
Dal punto di vista stilistico la pellicola è un “pout-pourri” di generi diversi, si va dalla commedia al musical, dal videoclip al dramma, dando vita ad un’opera post-moderna che mutua immagini e riferimenti dalla tv, dalla danza alla fotografia, dalla moda al panorama musicale contemporaneo, perfettamente in linea con la regista, eccentrica, non catalogabile, decisamente pop. La libertà produttiva ha permesso a Madonna di fare un lavoro autoriale e autobiografico, ironico ed autoironico, con musiche sue e di artisti cari alla star: la colonna sonora è cantata da Britney Spears e alcuni pezzi sono composte da Alexander Kolpakov, zio del protagonista Eugene Hutz.
Ma forse l’aspetto veramente interessante del film è la modalità di fruizione anticonvenzionale e democratica che la regista ha scelto per il suo pubblico; la pellicola infatti non sarà proiettata al buio di una sala cinematografica nè sarà un blockbuster da incassi record ma potrà essere visibile unicamente via web. Forse ancora una volta Madonna anticipa i tempi e, magari chissà tra qualche anno, Internet potrebbe diventare il canale preferito non solo per ascoltare la musica, come già avviene ora, ma anche per guardare i film trasferendo il cinema sullo schermo del nostro pc.
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