
Il presidente della mostra cinematografica veneziana, Marco Muller, ha presentato il programma del Festival che aprirà i battenti il 27 agosto. Anteprime mondiali ed internazionali, retrospettive sul cinema del passato e grandi ospiti per celebrare la settima arte.
di Maria Cristina Locuratolo 5 agosto 2008 22:03
“Un cinema contraddittorio e pluralistico”, è quello che Marco Müller ci propone in questa 65esima Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia. Una serie di scelte variegate che puntano tanto alla qualità quanto alla non identità dei fenomeni espressivi; un cinema che si configura come luogo di ricche individualità, terreno non di scontro ma di confronto, che guarda a mondi a noi più lontani (il Sud, l’Oriente) e rappresenta quelli a noi più vicini (l’Occidente, il Nord).
Ricchissimo il programma anche in termini quantitativi: 49 lungometraggi e 3 cortometraggi in prima mondiale, 5 lungometraggi in prima internazionale, 21 i film in Concorso, 7 Fuori Concorso più quattro riproposte, 18 pellicole per la sezione Orizzonti e 2 film a sorpresa. L’italia sarà rappresentata da ben quattro film in Concorso: Il papà di Giovanna di Pupi Avati con Silvio Orlando, Alba Rohrwacher e Francesca Neri, BirdWatchers di Marco Bechis con Claudio Santamaria e Chiara Caselli, Il seme della discordia di Pappi Corsicato con Caterina Murino, Alessandro Gassman, Martina Stella e Isabella Ferrari, Un giorno perfetto di Ferzan Ozpetech con Valerio Mastrandrea, Nicole Grimaudo e Stefania Sandrelli. Come di consueto sul red carpet non mancherà la parata di stelle hollywoodiane: il Festival sarà inaugurato dal film Fuori Concorso Burn After Reading dei fratelli Coen in cui recitano George Clooney e Brad Pitt, attesissimi al Lido, insieme a Tilda Swinton e John Malkovich.
Gli Stati Uniti saranno inoltre rappresentati da The Wrestler (in Concorso) di Darren Aronosky con Mickey Rourke, Marisa Tomei, Evan Rachel Wood; The Burning Plain (in Concorso) di Guillermo Arriaga con Charlize Theron, Kim Basinger, Joaquim de Almeida; Hurt Locker(in Concorso) di Kathryn Bigelow con Ralph Fiennes, Guy Pearce, David Morse, Jeremy Renner; Rachel Getting Married (in Concorso) di Jonathan Demme con Anne Hathaway, Debra Winger, Rosemarie Dewitt, Bill Irwin, Tunde Adebimpe; Vegas: Based on a True Story(in Concorso) di Amir Naderi con Mark Greenfield, Nancy La Scala, Zach Thomas; Goodbye Solo (Orizzonti) di Ramin Bahrani con Soulemayne Sy Savane, Red West, Diana Franco Galindo; In Paraguay(Orizzonti) documentario di Ross McElwee; Below Sea Level, (Orizzonti) documentario di Gianfranco Rosi; Valentino: The Last Emperor, (Orizzonti Eventi) documentario di Matt Tyrnauer con Valentino Garavani e Giancarlo Giammetti.
Presenti in Concorso anche due film di animazione “made in Japan” segnalati da Muller come proposte interessanti in quanto sottolineano la varietà di contenuti e forme espressive della Mostra: Gake no ue no Ponyo (Ponyo on Cliff by the Sea) del regista Hayao Miyazaki e The Sky Crawlers di Oshii Mamoru. Per quanto riguarda le riproposte ed i restauri quest’anno la retrospettiva sarà dedicata a Questi fantasmi: Cinema italiano ritrovato (1946-1975) a cura di Tatti Sanguineti e Sergio Toffetti. La rassegna prevede la proiezione di una trentina di opere del trentennio più fiammeggiante della storia del nostro cinema, mostrandoci le storie e le cronache di un’Italia in pieno mutamento, dal dopoguerra al boom economico, alle contraddizioni sociali dello sviluppo.
Altro sguardo nostalgico all’Italia che fu nella sezione Fuori Concorso con pellicole come Nel blu dipinto di blu di Piero Tellini, film del lontano 1959 con Domenico Modugno e Vittorio De Sica. Il Leone d’Oro alla Carriera vede protagonista Ermanno Olmi, il regista bergamasco che ha segnato profondamente l’invenzione del cinema moderno, già vincitore di un Leone d’Argento nel 1987 con Lunga vita alla signora, e di un Leone d’Oro nel 1988 con La leggenda del santo bevitore. Il premio sarà consegnato ad Olmi il 5 settembre da Adriano Celentano. In primo piano nella sezione Orizzonti il tema delle morti bianche: ben due lungometraggi dedicati alla tragedia della Thyssenkrup di Torino, dove l’incendio scoppiato tra il 5 ed il 6 dicembre 2007 uccise sette operai. Thyssenkrup Blues di Pietro Balla e Monica Repetto, pellicola Fuori Concorso, e La fabbrica dei tedeschi, docu-fiction in Concorso di Mimmo Calopresti. Il raggelante tema della morte sul lavoro è ben rappresentato anche dal film restaurato Yuppi Du di Adriano Celentano in cui un operaio muore travolto da un’enorme cassa sganciatosi da una gru a Porto Marghera.
Come è facile notare dalle tematiche e dagli autori presenti al festival, il programma della 65esima edizione della Mostra veneziana segue traiettorie diverse, si rivolge ad un pubblico vario, esprime la libertà narrativa e stilistica, sfida il comune senso del reale. L’unico fil rouge che funge da collante alle varie opere è la verità profonda insita in esse, un’autenticità che è possibile perseguire solo tramite il confronto e la contraddizione.
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