
Resa famosa dalla saga fantasy firmata Dysney, Pirati dei Caraibi, la Knightley sta imponendo la sua bravura ed il suo fascino moderno e antico nel contempo, nel panorama cinematografico odierno.
di Maria Cristina Locuratolo 3 novembre 2008 15:04
Un viso incantevole che ricorda in modo impressionante quello delle colleghe Wynona Ryder e Natalie Portman, un corpo esile, malignamente definito “anoressico” dalla stampa, ed uno sguardo senza tempo che fa di lei sia un’icona della bellezza contemporanea che un’eroina dal fascino remoto. Keira Knightley è “une enfante prodige”: la sua carriera inizia a soli 8 anni con il film tv Royal Celebration. L’occasione d’oro gliela offre George Lucas che le propone il ruolo dell’ancella della regina Amidala in Star Wars: Episodio I – La Minaccia Fantasma, proprio per la straordinaria somiglianza con la Portman. Ma la consacrazione del grande pubblico arriva al fianco del “pirata” Depp (con cui si favoleggiava un flirt) in La Maledizione della Prima Luna in cui Keira, nei panni di Elizabeth Swann, già svela il mistero del suo fascino, da un lato eterea e femminile come una nobildonna d’altri tempi, dall’altro un autentico “maschiaccio” audace e coraggioso. La Knightley dimostra di avere quel “physique du rôle” per interpretare donne aristocratiche del passato; nel 2006 è la protagonista di Orgoglio e Pregiudizio, film che gli vale la nomination agli Academy Awards.
Dal romanzo di Jane Austen ad una pellicola biografica sulla vita di Domino Harvey, ex modella e cacciatrice di taglie, morta per eccesso di droghe; Keira mostra di essere un’attrice versatile, in grado di calarsi nei ruoli più disparati e controversi. Anche se a mio avviso, la classe e l’espressività della Knightley si addicono bene ad atmosfere ed ambientazioni di cui si ha solo vaga memoria: superba in Espiazione di Joe Wright (il regista di Orgoglio e Pregiudizio), cronaca di un amore spezzato dalla crudeltà umana che raggiunge la sua apoteosi nella guerra. Lo stesso regista decide di dirigerla per la terza volta in uno spot commerciale, grazie alla sua classe innata la star viene scelta per rappresentare un marchio elegante e sempre di moda come Chanel.
Penalizzata invece in Seta un film ancora una volta tratto da un’opera letteraria ma che appare patinato e statico, più attento alla ricostruzione storica che allo spessore dei personaggi. E mentre Keira dichiara che non prenderà parte al quarto episodio della saga dei Pirati dei Caraibi (che tanta fortuna le ha portato), i suoi fans la ammirano nelle vesti de The Duchess, presentato al Festival del Film di Roma 2008. La diva ritorna ai suoi amati film in costume, dove questa volta è una donna che in parte rivoluziona la figura femminile settecentesca, attraverso il suo estro creativo nella moda di quei tempi. Attendiamo ora di rivederla nella biografia del poeta Dylan Thomas, The Best Time of Our Lives, dove sarà protagonista di un amore saffico accanto ad una rossa Lindsay Lohan. Pare proprio che questa ragazza dai grandi occhioni scuri sia uscita da un romanzo; forse perchè conserva la grazia e la soave bellezza di eroine letterarie, delicate e forti, capaci di consacrarsi ad un amore o ad una giusta causa per l’eternità.
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