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domenica 6 settembre 2009

Odissee veneziane


Visioni sotto effetto di coca o grazie ad apparizioni miracolose, luoghi dell’anima alla ricerca di un tempo, un destino, un ricordo. Outsiders, infermi, combattenti che cercano di mettere ordine al caos dell’esistenza.
di Maria Cristina Locuratolo 6 settembre 2009 14:07

Per alcuni è il miglior film in concorso visto finora alla 66esima edizione del festival veneziano: Bad Lieutenant: Port of call New Orleans sancisce il ritorno (gradito) di Werner Herzog al Lido. La pellicola, una sorta di remake de Il cattivo tenente di Abel Ferrara è un viaggio psicotico nell’inferno personale di uno sbirro drogato, senza nessuna speranza di redenzione, interpretato magistralmente da Nicolas Cage, già protagonista del film di Ferrara. Nel cast anche Eva Mendes, Val Kilmer e Michael Shannon. Herzog ritrae attraverso visioni distorte e allucinazioni deliranti un outsider dal destino già segnato, in cui non si intravede né la possibilità di una reintegrazione nel tessuto sociale né il recupero di un di contatto con la realtà, e cosa peggiore, un ricongiungimento con l’esistenza stessa. In conferenza Herzog ha affermato di essere contro la cultura della droga, di non averne mai fatto uso e a chi gli ha chiesto di Abel Ferrara, lui ha risposto che in un futuro prossimo si incontreranno, magari in un pub a bere qualcosa.

Altro film in concorso, Lourdes di Jessica Hausner, un viaggio “della speranza” di una donna affetta da sclerosi multipla che guarisce miracolosamente grazie alla fede, suscitando sentimenti contrastanti negli altri pellegrini. Lourdes è qui sì un luogo fisico, ma anche e soprattutto un luogo spirituale, dell’anima, attraverso cui Christine, la protagonista interpretata da Sylvie Testaud, entra in contatto con la parte più segreta di sé, con i misteri della fede e dei rapporti con l’altro. Nella Taiwan degli anni Cinquanta si svolge invece Lei Wangzi (Prince of Tears) di Yonfan ; film visivamente incisivo, dal forte messaggio politico che ben si colloca nella carriera del regista, un cineasta fuori dagli schemi, dalla personalità controversa, che non ha paura di avventurarsi in lavori facilmente soggetti a critiche e censure per tematiche e potenza visiva.

La censura, stavolta, è toccata ad un altro film in rassegna, si tratta di Francesca del romeno Bobby Paunesco ; in seguito alla diffida di Alessandra Mussolini e la querela da parte del sindaco di Verona, Flavio Tosi, per le parole offensive rivolte loro nell’opera, i responsabili del Circuito Cinema Comunali di Venezia hanno deciso oggi di sospendere le proiezioni locali del film "in presenza di specifica azione legale di parte e su richiesta della casa di distribuzione Fandango". Oggi, invece, è stata la volta del francese Persécution di Patrice Chereau con Charlotte Gainsbourg, in cui un giovane, Daniel, viene perseguitato da un uomo che si intrufola nella sua vita ovunque e ad ogni ora. Amore e ossessione che lo stesso Daniel nutre nei confronti di una donna che ama ricambiato.

Film fuori concorso è Prove per una tragedia siciliana di Roman Paska e John Turturro. Dopo Baaria di Tornatore un’altra dichiarazione d’amore alla Sicilia. Lo sguardo è quello di un uomo che ritorna nella sua cara isola, dopo essersi trasferito in America (i nonni materni di Turturro erano di Palermo e di Aragona, in provincia di Agrigento) per riconnettersi con il proprio passato. Una ricerca a ritroso, nel tempo e nello spazio che crea un ponte tra memoria e presente, tra gli Stati Uniti e la Sicilia. Un’idea che Turturro aveva in mente già da tempo e che ora ha preso forma e vita in questo film. Domani grande fermento per Up di Pete Docter, ultima stra-ordinaria fatica firmata Disney Pixar e per il Leone d’oro alla carriera a John Lasseter, consegnato eccezionalmente da George Lucas.

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